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Is Fassonis

C'è solo un modo per allenarsi: quello giusto.

C'è solo un modo di gareggiare: quello giusto.

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(Carl Lewis)

I Fassonis (i fascioni) erano delle imbarcazioni usate anticamente per la pesca che venivano realizzate con is fenus, i fasci di fieno palustre, fissate da corde di giunco e chiodi di canne.

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Lunghe circa quattro metri, sono formate da una prua curva protesa verso l’alto e una poppa piatta che rende più stabile l’imbarcazione. Il materiale e la forma restituiscono all’imbarcazione un’impareggiabile leggerezza che permette una maggior velocità utile in passato sia per la pesca che per la caccia in quanto era anche silenziosa.

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I pescatori le utilizzarono fino alla fine degli anni sessanta per navigare le impervie zone paludose della zona e vennero sostituite solo agli inizi degli anni settanta da barche di legno più maneggevoli e veloci.

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Originarie dei paesi di Cabras e di Santa Giusta, sono considerate uniche al mondo nonostante la loro sorprendente somiglianza

con le imbarcazioni peruviane il caballito de Totòra, proveniente da Huanchaco, e la balsa, originaria di Puno. E proprio con queste due cittadine sudamericane il Comune di Santa Giusta vanta un gemellaggio di oltre dieci anni.

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La loro antichità è attestata da una raffigurazione che si trova nel tempio ipogeo di San Salvatore di Sinis e che risale al IV secolo d.C. Alcuni studiosi sostengono però che le caratteristiche barche siano di origine fenicia data la loro somiglianza con le imbarcazioni di quest’antica popolazione nonostante queste ultime fossero costruite con canna di papiro. C’è ancora chi sostiene che le loro origini siano molto più remote addirittura risalenti al periodo nuragico.

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Attualmente i fassonis vengono ancora costruiti per essere utilizzati in occasione della “Regata de Is Fassonis” che si tiene la prima domenica del mese di agosto a Santa Giusta. Quello usato più comunemente è su fassoni con su cantoni che possiede un rastrello (su cantoni) in passato utilizzato sia per pescare che come timone.

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Il processo di costruzione dell’imbarcazione inizia dal momento della raccolta del fenu, attualmente tutelato dalla Regione Autonoma della Sardegna che ne ha predisposto la protezione delle zone in cui nasce. Il materiale paludoso infatti può essere tagliato solo in determinati periodi dell’anno - esattamente da metà giugno a metà luglio - e successivamente viene lasciato essiccare per due settimane per evitarne l’ammuffimento.

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L’unico artigiano in Sardegna a mantenere viva l’antica arte di costruzione del fassoni è Efisio Canu, di Baratili San Pietro, che ha ereditato quest’arte dalla famiglia che la tramanda di generazione in generazione.

Fonti:

tramedipensieri.wordpress.com/tag/su-fassonis

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